MAYDAY MAYDAY

Rumori, le notti in oceano sono lunghissime ed il tempo scandito dai turni al timone. Sento che JK sta soffrendo e me lo comunica attraverso il rumore. I metalli, i legni, le cime, i winch, i bozzelli, i carrelli, le porte che sbattono tutto genera un rumore sinistro. I rumori mi stanno mettendo a dura prova. I rumori mi assillano e mi rinnovano costantemente la domanda delle domande: per quanto tempo JK potrà supportare tutta questa fatica?Per quanto tempo JK sarà in grado di farci dominare mare e vento mettendoci al riparo dalle profondità dell’oceano. Durante i turni di OFF l’imperativo è dormire ma i miei sonni sono costantemente popolati da incubi.

Giorno 02 dicembre ore 05:30 UTC smonto dal turno e provo a dormire, come sempre in dinette, vicino alla radio.Il nostro VHF in modalità dual scan è costantemente in ascolto sui canali 16 e 72. Il canale 16 riservato alle emergenze il 72 alle comunicazioni fra le imbarcazioni in regata. Due yacht inglesi rendono ancora più difficile il mio riposo avviando un’assurda conversazione.

Quante persone siete a bordo? Siete tutti adulti o ci sono anche bambini? In realtà vogliono solo sentirsi meno soli nel nulla.Le loro voci mi molestano, li detesto non riesco a prendere sonno mi avvicino alla radio nell’atto di spegnerla.No non è possibile e se qualcuno avesse bisogno del nostro aiuto ? Così decido di abbassarne solo il volume e mi addormento.

Giorno 02 dicembre ore 09:02 UTC.

Mayday – Mayday – Mayday yachting Charlotte over.

Mi sveglio di soprassalto convinto di essere in preda ad un incubo. Solo uno dei tanti incubi.

Mayday – Mayday – Mayday yachting Charlotte over.

No non è un incubo è la realtà. Ancora assonato prendo in mano il VHF e rispondo al Mayday nel mio tipico inglese che mio figlio definì molto bene parecchi anni fa: “papà parli l’inglese come caga un giaguaro”. Ancora oggi mi chiedo come mai questo parallelismo.

Charlotte Charlotte Jk Jk what the problem? over.

La mia risposta di aiuto si sovrappone alla voce di un’altra imbarcazione Magic Dragon – Magica Dragon – Charlotte Charlotte over a seguire Polygala Polygala – Charlotte Over. Tutto l’equipaggio di JK incredulo si avvicina alla radio. Apro lo schermo del plotter incredibile!! Il sistema AIS mi rileva tre imbarcazioni nel raggio di 11 miglia. Oltre a noi posizione 17.44.189n 36.3.343w rileviamo

Charlotte ( la barca che lancia il may day )  17.49.443n 36.7.835w
Magic Dragon 17.52.232n 36.001.691w
Polygala 17.49.446n 36.3.343w

Ci troviamo a 1.467 miglia dalle coste del sud America e 1542 da Gran Canaria. Siamo nel mezzo dell’oceano. Quante sono le possibilità che Charlotte in avaria possa trovare accanto a se non una non due ma ben tre imbarcazioni? Non esistono possibilità ma sta accadendo e le imbarcazioni non si conoscono ne hanno deciso di navigare in flottiglia. Si sono semplicemente trovate per pura casualità nel centro dell’oceano. Charlotte comunica che entrambe i sistemi di governo sono danneggiati ed è loro intenzione abbandonare la barca ( un bellissimo Hanse 520 con hard top. ) Sono in 5 adulti. Mi sovviene alla mente la conversazione che ho intercettato e maledetto prima di addormentarmi. Adesso si è importante se a bordo ci sono bambini o solo adulti. Tante sono le imbarcazioni che partono per l’attraversata atlantica con bambini a bordo. Charlotte si accorda con Magic Dragon per le operazioni di recupero. A bordo di Magic ci sono 7 persone ed i naufraghi sono 5. Magic comunica che non ha sufficienti provviste di acqua per proseguire il viaggio.

A bordo il team di JK si attiva per ogni eventualità. Comunichiamo la nostra disponibilità ad imbarcare i naufraghi. JK è più grande e con abbondanti riserve di acqua ( siamo dotati di un dissalatore 100 lt ora ) Magic Dragon e Charlotte sono della stessa nazionalità. Anche io se mi trovassi nel centro dell’oceano preferirei farmi accogliere da dei connazionali. Capiamo la situazione e offriamo un trasbordo di acqua. Magic ringrazia e ci attrezziamo.

Prepariamo una cima assicurata ad un parabordo con appese diverse decine di bottiglie d’acqua ( sia naturali che frizzanti )… richiedo al team di legare anche una bottiglia di vino. Voglio che sentano tutto il calore italiano. Il trasbordo.

Vento a 25 nodi onde di 6 mt charlotte lancia in mare la zattera di salvataggio.Una, due, tre, quattro finalmente osserviamo in silenzio la quinta persona salire a bordo. In un istante viene tagliata la cima. Ora i 5 componenti dell’equipaggio di charlotte sono a tutti gli effetti naufraghi in mezzo ad un mare impetuoso. Chiamo Magic Dragon comunicando che a bordo di JK ci sono 3 componenti del Marine Team Disney e nel caso siamo pronti a fornire tutta l’assistenza necessaria al trasbordo. Non è necessario. Il comandante di Magic Dragon con freddezza e competenza si avvicina alla zattera che da sopra vento si appoggia dolcemente a murata.

Ancora una volta una, due, tre, quattro e finalmente la quinta ed ultima persona è in salvo. Chiamo immediatamente il comandante dell’imbarcazione che ha effettuato il salvataggio per complimentarmi e gli comunico che Jk sail è pronta per il trasferimento dell’acqua. E così facciamo filare le bottiglie ed il parabordo che a favore di corrente si dirigono rapidamente a destinazione. Operazione rescue completata.

Immaginando la concitazione a bordo di Magic ritengo sia necessario restare ancora in zona per permettergli di fare il punto della situazione.Avranno bisogno anche di cibo? Di ulteriore acqua? Servono medicinali? Dopo 30 minuti richiamo chiedendo se tutto ok. Con voce commossa veniamo ringraziati per l’assistenza fornita e ci comunicano che sono autonomi ed autosufficienti per proseguire la navigazione.

Decidiamo in autonomia di scortare la barca per altri 30 minuti…. Trascorsi i quali ci rimettiamo in cammino per i Caraibi. Chissà cosa ci riserverà ancora l’oceano.

Certamente i rumori di JK di questa notte mi angosceranno ancora di più.

Tratto dal diario di bordo del comandante di jk sail Luca Davoli

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